Fabrizio Moro

Figli Di Nessuno (Amianto)

Fabrizio Moro

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Figli Di Nessuno (Amianto) testo

Scrivere trascrivere la vita
segnare il tuo passaggio con un coltello spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
guardare con gli occhi che bruciano
mentre un giorno sorge o va in frantumi
sentirsi dire merda, smetti, smetti, smetti
di fare quello che fai
di dire quello che vuoi
tu non devi giudicare mai nessuno
se non vivi i cazzi suoi
se non sai che nei talloni sono nate le vesciche
e per la strada fatta a piedi
che ogni metro di successo ha un caro prezzo

Noi siamo in mezzo
fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
noi siamo corpi nell’amianto
rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
affamati e nel digiuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno

figli di depressione nel bene e nel male
di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale
lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli
figli di madri fragili insicure e un po’ volubili
figli di sette Peroni fredde alla vigilia di Natale
di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale
di porte chiuse in faccia
di le faremo sapere
di panni stesi la notte mentre ripeti, che ti sei rotto il cazzo

Noi siamo in mezzo
fra la purezza e l’inquietudine di un santo
noi siamo corpi nell’amianto
rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
e tu non sei opportuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno

Benvenuto al mondo
stronzo piangi brano
fallo oggi che domani festeggiamo
e piangi ancora col cordone non parli
domani c’hai vent’anni
e con i tarli nella testa la voglia di far festa con i compagni
e sono tren’anni pensa
scrivi trenta con il dito sulla condensa
io che non ho mai capito cosa compensa
questo voto sconfinato sento puzza di bruciato nella mia testa
imbucato nella mia festa
vado via presto
ma suvvia resta
io solo prendo fiato nella tempesta
ma noi figli ci vediamo nella tempesta
siamo soli nella tempesta
e dimmi cosa resta
quando cala il vento dimmi cosa resta

Giorni migliori arriveranno
lascio parlare tutti quelli che non sanno
giorni più duri
io non mi spezzo
la mia bellezza nasce dal vostro disprezzo
noi siamo in mezzo
fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
noi siamo corpi nell’amianto
rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
affamati e nel digiuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno
noi siamo figli di nessuno

figli figli figli figli figli
noi siamo figli di nessuno