Biondo

Dejavù

Biondo

Dejavù testo

Allora sta mattina mi sveglio,
ancora il profumo di lei.
Comunque sì, esco in balcone e niente, il cielo, il cielo era di un blu strano
e sembrava familiare, continuava a fare su e giù nella mia testa e giuro, giuro era un casino.
Era come… Come…

Come un dejavù che si ripete,
come un dejavù (eh),
come un dejavù (eh),
come un dejavù che si ripete,
come un dejavù (eh),
come un dejavù.

Sono in viaggio da quasi mezz’ora
sopra un treno diretto a Milano,
questo orgoglio che ancora ci lega ci tiene lontano da ciò che eravamo.
Ho una maschera fissa sul volto,
una stanza d’hotel vista Duomo,
la vita che vivo è lontana da quella che vedi sopra le mie foto oh,
foto oh.
Skinny bassi, problemi veri.
TV al plasma, bocce di Baileys
Ubriachi insieme,
ubriachi solo per stare insieme.
C’è differenza (eh),
c’è differenza (uho).

Allora, ci vediamo al pub.
Sai, quei venerdì sera,
la città di notte mi trasmette strane vibrazioni e lei riesce proprio a soddisfarle.
Insomma, saranno state ormai le 3 del mattino e con quello sguardo perso si avvicina e le giuro

Siamo chiusi nella stessa gabbia,
tra le luci e l’effetto dei drink.
Stai prendendo una birra dal barman
e ti atteggi in un paio di jeans.
Mi ripeti di tornare a casa,
mentre fingi di stare ubriaca,
babe c’è qualcosa che non va.

Come un dejavù che si ripete,
come un dejavù (eh),
come un dejavù (eh).
Come un dejavù che si ripete,
come un dejavù (eh),
come un dejavù.
Come un dejavù che si ripete
e ogni volta sul tuo collo la mia sciarpa Gucci,
come un dejavù che si ripete,
come un dejavù,
come un dejavù.

Morale della favola,
sono quattro giorni che non dormo e penso troppo e sì, ho bisogno del suo aiuto
o meglio non è che ne ho bisogno soltanto che di indifferenza o si muore o si uccide
e spesso a morire è il cattivo

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