Bassi Maestro

Classico

Bassi Maestro

album:

Classico (2000)

Classico testo

Non c’è niente da capire,
merda difficile da digerire
è un pò che so che tu conosci il mio stile,
sono crudo come il sushi e si fa presto a dirlo
detesto il rapper brillo che fa il comico come Beppe Grillo
BusDeez, cavalco il genere da un decennio
lo conduco al galoppo nel nuovo millennio,
eh yo! mi avevi perso di vista?
ero nel cesso che facevo gargarismi con il crystal.
Ti spiego un brocco e come lo si depista
me lo segno in lista e poi ci brindo col chinotto
cucciava tette ed è passato al mio biscotto
tutta roba fake come ai tempi del discotto
siamo giù di sotto, stringati all’osso
coltiviamo nell’orto roba che ti sbrani in un morso
ma chi può darti torto?
se ti ritrovano morto mentre cercavi di raggiungere il pronto soccorso
è un cazzo di classico!
la gente in città lo sa e lo riconosce
rigetta rime flosce, cagate al vivavoce, ciò che le teste hip-hop vogliono
dare mano al portafoglio ed ottenere rime cariche di orgoglio
nè più nè meno,
nè troppo nè poco mi ossigeno e respiro il vuoto che sta attorno a un’immagine mono
i nostri dipendenti trattano droga
ed ogni strofa nuova vi riporta ad Humphry Bogard

Rit.
Classico è lo stile che mastico
It’s no change so beat with the crew that classic
Classico è lo stile che mastico
Il mio stile è un classico, come vedi
Classico è lo stile che mastico
It’s no change so beat with the crew that classic
Classico è lo stile che mastico
Il mio stile è un classico come le puma ??steil??

Ehi,
non afferri il concetto?
non sono stato abbastanza diretto?
chi te l’ha detto che me ne trono a letto
sono sveglio e ho calcolato l’impatto che mastico il classico come il tabacco che tratto
roba che i puristi ne vogliono ancora,
carne cruda che i vegetariani scappano dalla vergogna
lascio annebbiato il tipo che ha toppato e per vestire classico si è noleggiato un cazzo di gessato
c’è chi mi trova complicato
chi mi ritiene tanto negato da non avermi cagato
bravo, lascio a mezz’aria rime pacco e situazioni
classiche come le dimensioni dei nostri coglioni
il mio è un hip-hop a sorpresa come la merda dei piccioni
essenziale come il cacio sopra i maccheroni
per questo sbraiti e non rimi,
veniamo a cena e combiniamo casini come bambini in visita al Savini
cosa? la mia merda è la più stilosa
puoi capirlo dall’abito che indosso mentre fotto la sposa
la cerimonia senza Bassi è uno schifo
se non l’hai ancora capito sei costretto a spedirmi l’invito

Rit.

La legge del mondo sacrifica i giusti
mangio quintali di merda ma non ne posso mai scegliere i gusti
se avessi un millino per ogni rima che scrivo,
mi pagherei un pompino dal rapper che più stimo
ti faccio schifo amico? non ho capito
cosa pensavi che fosse il mio rap, greco antico?
non so se hai mai sentito la roba a cui m’ispiro
se c’hai dormito come un ghiro, non sei il mio tipo
è un sodalizio che spinge i cazzoni all’ospizio
tra ogni forza che traggo da una passione o da un vizio
se è l’ignoranza che voglio, la cerco e la trovo
ed ogni rima classica che spingo sa ancora di nuovo
concetti semplici per gente gnucchi
fissata su di un beat, muove la sua nuca e quando mai si trucca
fargielo sapere è il compito di ogni contrabbandiere,
con le cattive o le buone maniere
per la nuova generazione (cosa?)
genero vapore, getto carbone nel vagone motore
la merda classica non si dimentica
e soprattutto, qui da me, ogni torto si vendica.

Rit.

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