Francesco Guccini

Canzone Di Notte N. 4

Francesco Guccini

album:

L'Ultima Thule (2012)

Canzone Di Notte N. 4 testo

Ehi notte, che mi arrivi di soppiatto
notte senza rumori e senza imprese.
ehi notte, che ti strusci come un gatto
contro gli angoli più oscuri del paese
ehi notte, che ti insinui in ogni anfratto,
notte pavanese.

Ehi notte, che improvvisa sei discesa
felina e silenziosa come il lupo
e non permetti difesa ne resa
e tutto avvolgi in un mantello cupo.
ehi notte, che mi hai avvinto di sorpresa,
del tuo viluppo.

il fiume muglia sempre laggiù in fondo
e nel silenzio bevi la sua voce,
racconta questo eterno vagabondo
storie del viaggio da sorgente a foce
ma lo interrompe un camion errabondo
che romba veloce.

ehi notte, che ricalchi l’atmosfera
svagata e dolce di quando ero bambino
e la battola ritmica sbatteva
in casa giù dai ruoti all’abbaino
e sentivi le macine frusciare dentro il mulino

ehi notte, quante notti ti ho incontrato
quando tutti eravamo ancora ignari
di quel che ci sarebbe capitato,
notti senza traguardi e cellulari
e immortali avevamo forza e fiato,
come corsari.

la notte la lasciavi scivolare
e poi svaniva col primo barlume
età acerba, la gran voglia di andare
a parlare coi boschi e con il fiume
mentre adesso quel mondo ti scompare,
sotto il bitume

ehi notte, che sussurri lentamente
le rime di poeti ormai scordati
pagine lette a vuoto, tutto e niente
giorni e ricordi già dimenticati
chimici giochi erosi dalla mente,
via frantumati

ehi notte, larga e oscura di altre notti
rabbiose, fatte a morsi, divorate,
prendendo a gabbo ipocriti e bigotti
lunghe d’inverno, eterne nelle estati
chitarra e vino e via come cazzotti,
notti passate

ma tutto cambia attorno e già lo sai
ti gira dentro e fuori la tua età
e allora notte che mi porterai?
Rimpianto, noia quiete o verità?
O indifferente a tutto te ne andrai,
senza pietà?

Notte di stelle a correre nel cielo
o son le nubi che spinte dal vento
sbatacchiano impazzite come un telo
che cambia forma e posa ogni momento
e la luna scompare dietro un velo
d’ombra e d’argento

le poche luci accese sulle coste
figurano un presepio di maniera
immagini e animali nelle roste
e voci d’altri tempi e d’altra era
se di domande accennano risposte
è una preghiera

ehi notte, che mi lasci immaginare,
fra buio e luci quando tutto tace
i giorni per la quiete e per lottare
il tempo di tempesta e di bonacce
notte tranquilla che mi fai trovare forse,
la pace