Franco Battiato

Venezia-Istanbul

Franco Battiato

album:

Patriots (1980)

Venezia-Istanbul testo

Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul
stessi palazzi addosso al mare
rossi tramonti che si perdono nel nulla.
D’ Annunzio montò a cavallo con fanatismo futurista
quanta passione per gli aeroplani e per le bande legionarie
che scherzi gioca all’uomo la Natura.
Mi dia un pacchetto di Camel senza filtro e una minerva
e una cronaca alla radio dice che una punta attacca
verticalizzando l’area di rigore…
ragazzi non giocate troppo spesso accanto agli ospedali.
Socrate parlava spesso delle gioie dell’Amore
e nel petto degli alunni si affacciava quasi il cuore
tanto che gli offrivano anche il corpo: fuochi di
ferragosto.
E gli anni dell’adolescenza pieni di battesimi e comunioni
in sacrestia: Ave Maria.
Un tempo si giocava con gli amici a carte e per le feste si
indossavano cravatte per questioni estetiche e sociali; le
donne si sceglievano un marito per corrispondenza…
L’Etica è una vittima incosciente della Storia: ieri ho
visto due (uomini) che si tenevano abbracciati in un
cinemino di periferia… e penso a come cambia in fretta la
Morale: un tempo si uccidevano i cristiani e poi questi
ultimi con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani.
Ave Maria.
E perché il sol dell’awenire splenda ancora sulla terra
facciamo un po’ di largo con un’altra guerra.

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