Deleterio

Una Settimana D’Addio

Deleterio

album:

Dadaismo (2014)

Una Settimana D’Addio testo

E non ho niente in mano ma è tutto qui
Nella mia testa
Che cerca gente invano come le comparse di un film
E poi raccoglie ciò che resta
E se potessi andar lontano adesso non sarei qui
Ma in una vita diversa
Forse il mio lato umano è fatto per restare così
In una riga inespressa

Ma che bella la gente perbene, che si trattiene, che non s’intrattiene
Sta zitta, s’impegna poi non si mantiene, una vita all’insegna del “ si, va bene “
Cazzo mene se hai la villa in Toscana
9 su 10 ogni famiglia cristiana ha almeno una figlia puttana
Mi fa pena chi si barcamena, perché si fa la vacanza sulla barca a vela
Mio padre che si spacca la schiena, mentre cambia la marcia della Lancia Thema
Il dramma si spiega, si chiama sistema, chi salta la cena e chi ha la pancia piena
Mia mamma che prega, il diaframma si gela, chiede se la realtà abbia una faccia vera
La libertà non esiste, è una farsa, consiste in ciò che passa da una gabbia all’altra
È triste perché siamo nella stessa barca, ma se affonda c’è chi ti asseconda e s’aggrappa
E la fila non si salta, il più scemo ti scavalca, la donna poi ti lascia e si prende ciò che avanza
La felicità a volte stanca, e sei hai troppo vuoi sempre ciò che manca, ed è mai abbastanza
Ma non c’entra un cazzo con Batman, se sono diventato pazzo come ad Arkham
Se non faccio più un cazzo con calma, a parte quando parlo dal banco col barman
Se vedo la tua vacca, le guardo la scarpa, mica se è di marca, ma se sa portarla
Perché se è una cavalla ma non sai cavalcarla, prima o poi ti ribalta, ti parla ma guarda
Me

E non ho niente in mano ma è tutto qui
Nella mia testa
Che cerca gente invano come le comparse di un film
E poi raccoglie ciò che resta
E se potessi andar lontano adesso non sarei qui
Ma in una vita diversa
Forse il mio lato umano è fatto per restare così
In una riga inespressa

Fumo una Pall Mall nella stanza calma piatta
Cuore ricolmo d’ansia ancora senza un soldo in tasca, ah!
Il colmo è che non c’hai neanche più un conto in banca
E il paradosso è che ad Ibiza fai la settimana bianca e inizia
Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e finisce tutto col sabato
Ed è fumedì, mortedì, pilloledì, jolledì, beverdì, e svanisce tutto nel baratro
Quello che ti sparano addosso nuoce, tutto è troppo veloce
A volte grido sotto voce, ma vince solamente chi è più grosso e feroce, Bronson docet
Sette peccati sul dorso , siete invecchiati al mio posto
Io vivo all’ultimo sforzo tu all’ultimo sfarzo coi tavoli in quarzo, stronzo!
Mi hanno detto che l’anima ha un costo
Aspetterò Satana e gli manderò il conto
Tu che parli dei problemi del mondo, come sei profondo, manco ti rispondo
Sarò pronto a smantellare la cattedrale con l’arsenale
Per rallegrare il mio capezzale e per apprezzare anche il farsi male
Dio non c’è, l’uomo è tale e quale: fa tutto per se e lo fa male uguale
Deve guadagnare e ancora guadagnare finché l’ansia sale in modo maniacale
La rivoluzione non è graduale, è solo selezione non naturale
C’è una soluzione ed è peggiorare, dopo l’assoluzione al confessionale
Ed è personale la bandiera nazionale che sventola
Pane, caviale, puttane, catrame, letame, tutto da mangiare nella stessa pentola
E tu accendila, combatto la mia lotta personale solamente con un personal
Indosso i parastinchi come Baek Doo San, per i sorrisi finti come Black hole sun
Ne ho visti di arroganti guardarmi in modo gradasso
Non sapendo che i montanti arrivano sempre dal basso
Se siete ciò che avete non sarete mai di più
Questo è il machete nella roccia e tu non ti chiami re Artù
Mi spiace

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