Dovevi spegnere la caffettiera
prima che il nero trabordasse ancora
sopra il biancore opaco della formica
sopra la nota bianca della messa
e tutti gli scongiuri di famiglia
bisbigli di sdentati predatori
speriamo stia alla larga dalla carne
che dio fermi le dita e mandi il freno
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
corpo
senza futuro
hai visto il fiume con i lumini
le processioni dei weekends meccanici
e dì al satellite le confessioni
e chiusa la chiamata l’amnesia
e hai sentito con le mani le camicie
le lingue con così poche varianti
e lunghi istanti come nei miracoli
di luci colorate e frenesia
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
non le lamiere
non i decibel
non l’istruzione
non l’educazione
nessuno nessuno nessuno
ti fermerà
piccolo
solido
corpo
senza
futuro
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