Teresa De Sio

La Storia Vera Di Lupita Mendera

Teresa De Sio

album:

Sindarella Suite (1988)

Sindarella Suite cover

La Storia Vera Di Lupita Mendera testo

I – Introduzione

(Lupita nasce e cresce in un paese dominato dalla guerra e dalla violenza)

Giocò nel mezzo degli anni della spada

nella Terra Centrale d’Occidente

conobbe il sogno del fucile e del pugnale

confusi nella stessa milonga

conobbe il sogno dei pesci fata

continuamente interrotto a metà.

Così conobbe i giorni

corrosi dalla lingua ramata di Castiglia

così vide la vite e la vigna

che non seppero l’acqua piovana

ma il peso scosceso del sole maestro.

Così vide paura di tramonti

così conobbe le notti simultanee e veloci

che il cuore perdeva

il suo posto centrale nel petto

nel sentore improvviso di fuoco

di spari – l’odore di grida appena svegliate

– di passi che scalzi scappando

non fanno rumore.

Conobbe il silenzio volgare e ruffiano

che copre la morteal mattino seguente

al muro del campo

uccelli e farfalle inchiodate.

II – Pulisci i fucili

(Dialogo della mamma e di Lupita vedendo arrivare i soldati a cavallo)

“Mamma qui gli uomini vengono e vanno

stivali affamati a cavallo”

“Pulisci i fucili Lupita

puliscigli il sangue

dal collo del piede

domani ci dicono

torna la pioggia

domani vedrete

che passa la sete

pulisci i fucili Lupita

pulisci i fucili Lupita

è il mondo che gira

sull’asse sbagliato

è il mondo che cade se gira

sull’asse sbagliato

pulisci i fucili.

Non siamo nè terra nè vento

nè mare nè pane

pulisci i fucili Lupita

non siamo più faccia nè mani nè nome

pulisci i fucili Lupita

non siamo nè morti nè santi

nè voci nè ossa

pulisci i fucili Lupita

non siamo nè gocce nè lago

nè casa nè campo

nè caso nè tempo

pulisci i fucili Lupita.

Domani ci dicono

torna la pioggia

domani vedrete

che passa la sete

pulisci i fucili Lupita.”

III – La battaglia

(Il giorno in cui i soldati distrussero la casa e Lupita fuggì nel bosco)

Così vide il giorno

che il sole portava sentore

di vacche vive – di vacche morte

il vento depose alla porta

soldati senza più faccia

fu l’attimo lungo

che insieme alla luce del giorno

entrarono in molti

la casa di canne strozzata

dei colpi dell’arma improvvisa

che splende – che spezza

canzoni affamate

“Nasconditi ni¤a nel bosco

nasconditi ni¤a che mamma

è colpita – ferita -finita

nasconditi ni¤a nel bosco

nel mezzo dell’arco di pioggia

che sposta gli odori alle cose

nel mezzo del canto di uccelli

ti aspetta una casa

nasconditi ni¤a nel bosco.”

IV – Lupita nel bosco

Nel bosco ora piove

piove sulle piume dorate degli uccelli

sulle farfalle gialle della sera

sulla volatrice d’acqua

che attende – sentinella di anfratti.

La pioggia non rompe il silenzio

profumo di polvere – canne e battaglia

Lupita bagnata respira

è la pietra scolpita dal sasso.

V – L’incontro

(Nel bosco Lupita incontra un giovane soldato ferito)

E nel bosco incontrò il soldato

tra le foglie era là ferito

per tre giorni lei lo curò

per tre notti lo accarezzò

e gli toccò le ferite

e i capelli gli pettinò

per tre volte lo fece bere

che sotto il sole bruciava la sete

mentre lui giù si innamorava

dei suoi occhi di cielo chiaro.

Lui le disse parole nuove

non più fuoco, violenza e dolore

quante volte lui le parlò

per tante volte lei lo ascoltò.

VI – Il Soldato

(Il giovane disertore parla a Lupita della dolcezza di un mondo senza la guerra)

“Ai nostri cuori forgiati con penuria di stelle

– non più bagliori di lame -coltelli – fucili

avrai il clamore delle fisarmoniche

avrai ogni dolcezza tramutata in bosco

ogni distanza sarà una pausa lieve

ogni pietra preludio di montagne

ogni cortile certezza di un ballo

avrai parole alte come trombe

forti come il toro scampato alla corrida

la terra riceverà il tuo passo di rumbèra

di giovane rumbèra – volatrice d’acqua

avrai bocca secolare di memoria odorosa

bocca per corteccia intagliare

e sentiero tracciare risacca di voci future

pioggia di pietre dure

condurrai pesci dorati nel tuo ballo

che saranno catene alla sabbia

tutto tu già saprai chiodo per chiodo

martello per martello

quando la notte ti scioglierà i sandali dal piede

tu saprai per certo su che terra ti posi.

Sarai risonanza di strade asciutte

condurrai il seme del mondo colorato

verso pianeti e stelle

sarai lontana e dentro

e fuori e accanto

ritroverai nome e mani alla distanza

risponderai sonora al tocco

del tempo medico

che come la tempesta

convocherò domande

e barche alla tua sponda.

Tutto tu già saprai chiodo per chiodo

martello per martello

chiodo per chiodo

martello per martello

perchè sarai già stata

incudine dei prati

ed albero del ferro.”

VII – L’amore di Lupita e del soldato

Insieme videro la bocca e la pioggia

la bocca duratura del bacio

la pioggia imperfetta

dei paesi di mare.

VIII – Guerra alla guerra

( Preghiera dell’abbondanza a Nostra Signora dei Fucili)

(Testo: Teresa De Sio Musica: Teresa De Sio/Ernesto Vitolo)

Signora dei cortili

che guardano la luna

riportaci nel ballo

tempo nel tempo solo pietra dura

ora sei terra e duello

Signora del coltello.

Signora dei fucili

Signora di chitarre

riporta terra al seme

sulla mia tavola vieni con il peso

di frutta d’oro e riso

e metti doppia acqua

per una sola sete

Guerra alla guerra nei giorni perduti

terra alla terra nei giorni trovati

vento più vento per chi due vele avrà

per doppio mare andrà.

Signora delle mele

Signora dei cucchiai

bottoni d’oro ai piedi avrà

e avrà il mio passo di giovane rumbera

e volatrice d’acqua

e ancora nella sera dai cielo alle finestre.

Guerra alla guerra nei giorni perduti

terra alla terra nei giorni trovati

vento più vento per chi due vele avrà

per doppio mare andrà