Elio e Le Storie Tese

La saga di Addolorato

Elio e Le Storie Tese

album:

Esco Dal Mio Corpo E Ho Molta Paura (1993)

La saga di Addolorato testo

Recentemente mi sono trovato a ripensare
ad una curiosa vicenda
che il mio animo sensibile non manco’ d’impressionare.
In un periodo in cui le discussioni ruotano principalmente
intorno a tante cose ma comunque principalmente quasi esclusivamente
intorno a l’annoso problema del controllo delle nascite
e le pubblicita’ fanno la loro parte,
e chi ha orecchie da intendere intenda e gli altri chissa’…

Io conobbi coloro i quali poi
di questa mia canzone divennero gli eroi,
dieci fratelli, nove facean combutta uno era emarginato,
si chiamava Addolorato.

E allora Cino con Dino e Gino,
con Lino Mino Nino Pino Rino e Tino, si divertono un casino
a metterlo in culo ad addolorato perche sono dei bastardi
E se mangiano il gelato non lo danno ad Addolorato
e se per caso fuori piove non lo lasciano rientrare,
Addolorato, e’ addolorato di nome e di fatto.

[Parlato]
Insomma, questo povero Addolorato vive una vita tristissima, infernale
quasi. Lui abita all’interno della casa dei coniugi X, diciamo che
ci sono delle camere grandissime, come dei mini appartamenti: uno per
ognuno degli altri nove figli. C’e’ un mini appartamento con la lettera C
sulla porta, e quello li’ sara’ il miniappartamento di Cino. Su un’altra
porta invece c’e’ la lettera D, e quello li’ sara’ il miniappartamento di
Dino. “Mini”, poi: son delle robe enormi, tipo dei quattordicinali, cioe’
140 metri quadri per ogni, per ogni miniappartamento, ma non ci interessa:
andiamo invece nella povera casa di Addolorato. Addolorato abita in un
terrapieno sotto ‘sta casa qui, sessanta metri sotto, c’e’ una cameretta
grande, diciamo, mezzo metro quadro, cosi’, dove lui e’ dentro, al buio,
con una porta che non si apre perch’ e’ nel terrapieno. Gliel’hanno fatta,
no, gliel’hanno fatta ‘sta, ‘sta porta qui ma e’ una finta, tanto per dargli
quell’impressione li’, no, “C’hai anche una porta, cosa rompi le balle”,
e lui poveretto, abita qui, ed e’ collegato a tutto il mondo esterno come
da un cordone ombelicale, proprio vero. Hanno preso quello di un , di un,
di un elefante: e’ lungo 60 m e largo cosi’, e gliel’hanno collegato al
tetto di questa cameretta.[ride] E con dei metodi empirici gli fanno
arrivare tutto , solo che glielo fanno arrivare tutto sciolto, tipo che
gli mandano giu’ un cornetto, un cono, dall’alto, glielo infilano dentro
‘sto cordone ombelicale,[ride] e si blocca li’,[ride] non arriva un cazzo.
Insomma diciamo che l’unica cosa che riesce ad arrivargli giu’ sono solo
liquidi. Gli buttan giu’ dell’acqua, della coca cola. Arriva giu’ tutto
mischiato al sangue dell’elefante perche’ c’e’, in mezzo c’e’ quello
schifo li’, no, poi insomma ‘sto co- cordone ombelicale gliel’han messo
su qualche me-mese fa, adesso puzza un po’,insomma, si sta…Vabbe’,
comunque lui, lui non ha mai detto niente,si accontenta, vive, a lui basta
quello che gli danno, non ha mai chiesto niente, non ha mai chiesto
nulla…certo lui cova un po’, ma e’ che lui e’ proprio molto molto
triste , lui ha pitturato tutta questa cameretta qui con del colore
grigio. Non, non lo vede perche’ e’ completamente buio , dentro li’, ma a
lui basta pensare che i muri della cameretta siano tutti grigi per esser
triste, e questa qui e’ la condizione che lui preferisce fra tutte quante
perche’ all’interno di questo stato d’animo riesce a concepire delle
poesie bellissime che ha scritto tutte, nella sua mente pero’,perche’ e’
un povero illuso,e’ un incapace e non sa fare un cazzo! Oh, un bel
giorno e’ talmente triste che dice: “Sono costretto a prorompere in un
tristissimo blues” e lui pensa di prorompere in un tristissimo blues,
ma in realta’ non fa un cazzo:

Demotivato, si…
in alcuni momenti della mia vita io mi sento veramente
molto, molto, molto, molto, molto, molto demotivato.
E mi sento anche molto molto molto molto depresso
E del resto sara’ capitato anche a voi di trovarvi
in una cameretta in un terrapieno a 60 metri di profondita’
e di sentirvi demotivati e depressi.
Qui nel mio letto verticale
contenuto nella mia cameretta pitturata di grigio.
E’ il colore che io preferisco, ma soffro,
perche’ non me lo lasciano neanche vedere.
Non mi danno neanche una lampadina per illuminare questa
misera cameretta che io ho cercato di arredare alla cieca
basandomi su un solo senso: l’olfatto.
E’ stato difficilissimo ma io ce l’ho fatta.
Un giorno accenderanno la lampadina e si accorgeranno,
tutto il mondo si accorgera’ di quello che io
sono capace di fare in questa cameretta.

Terza parte nella quale Addolorato tenta il suicidio,
non ce la fa, ma fonda i Joy Division.

E mentre Cino, con Dino e Gino,
con Lino Mino Nino Pino Rino e Tino, si divertono un casi-no
a giocare ad un due tre stella emarginando Addolorato,
lui tranquillo va a baciare delle ragazze al lungomare,
e quando tornano dal mare e le somme vanno a tira-a-a-are
Addolorato e’ stato quello che ha copulato.
E se vediamo la morale dopo tuttto questo bacia-a-a-are
Addolorato non si sente piu’ addolorato.
E gli altri nove si masturbano.

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