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Inno Verdano

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album:

Habemus Capa (2006)

Inno Verdano testo

Imbraccia il fucil,
prepara il cannòn,
difendi il verdano dai riccioli d’or
espelli il negròn,
inforca il terròn
e servi il tuo popolo con fulgido amor

Anche se sono del Gargano
sogno di diventare verdano.
Mamma, asciugati le lacrime
porto le mie natiche
in fabbriche che non abbiamo.
Mollami la mano, dico, mollami la mano,
che da quando sono nato bramo lo Stato verdano.
No, non amo ciò che è sotto il mio meridiano,
da piccolo odiavo l’inquilino del primo piano.
Sul banco tracciavo linee di confine,
di Rijkaard e Gullit niente figurine,
bambini e bambine in cortile,
io verde di bile col Monopoli mettevo in prigione le mie pedine.
Bene, sto bene nel mio ruolo,
volo, non sono solo,
siamo uno stuolo.
La Verdania chiama all’armi: mi arruolo
Con la mia divisa cetriolo io:

Voglio una Verdania secessionista,
con una bandiera secessionista,
una fidanzata secessionista
con cui fare l’amore secessionista,
un appartamento secessionista
con arredamento secessionista,
raccolta di rifiuti secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

‘Noi marcerem verso Roma ladrona perché chi va a Roma prende la poltrona.’

All’inizio quel tizio
che s’attizza al comizio
pare un alcolista alla festa di San Patrizio,
parla da un orifizio sporco di pregiudizio, pubblico in prestito dal museo egizio.
Ora capisco quanto aveva ragione,
ora che sono soldato di Stato senza Meridione,
ora che è finita la carta del cesso,
ma fa lo stesso,
tanto ci ho messo la Costituzione.
Ora che la mia ambizione è fare la pulizia,
primaverile o etnica che sia, la farò,
il manico ce l’ho duro perciò scoperò
dove si può per il potere dell’ampolla nel Po.
Il popolo verdano smania
per la separazione dall’Italia che dilania.
E se cade il muro in Germania
chi se ne frega io lo innalzo in Verdania
dato che…

Voglio una Verdania secessionista
con un quotidiano secessionista,
un telegiornale secessionista
con un giornalista secessionista,
una passerella secessionista
con una modella secessionista:
sogno di qualunque secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

‘Conquisteremo la Rai lottizzata per sistemare i nostri direttori di testata.’

Io voglio diventare un verdano avvinazzato,
sputare parlando un italiano stentato.
Io, servitore di uno Stato
dove chi non è come me viene discriminato.
Voglio sbandierare commosso
un tricolore senza bianco, né rosso.
Voglio lodare il deputato esaltato,
che vuole l’immigrato umiliato e percosso.
Voglio denigrare le prostitute
disinfettando i treni dove sono sedute,
questione di cute su cui non si discute,
sono puro come l’aria: tutta salute.
Voglio giurare fedeltà al senatùr,
voglio vendicare la mia Pearl Harbour.
Roba da fare rivoltare nella tomba
Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour.
Allora fate come me: Tutti in Verdania!
Italiani: Tutti in Verdania!
Ottomani: Tutti in Verdania!
Venusiani: Tutti in Verdania!
Andini e Atzechi: Tutti in Verdania!
Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania!
Arditi e Galati: Tutti in Verdania!
Dove si lavora, si guadagna e si magna!

Voglio una Verdania secessionista,
con una bandiera secessionista,
una fidanzata secessionista
con cui fare l’amore secessionista,
un appartamento secessionista
con arredamento secessionista,
raccolta di rifiuti secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

Imbraccia il fucil,
prepara il cannòn,
difendi il verdano dai riccioli d’or
espelli il negròn,
Inforca il terròn
Inforca il terròn
Inforca il terròn
Inforca il

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