Barbara Frittoli

È morto pulcinella

Barbara Frittoli

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È morto pulcinella testo

Signore belle, voi mi domandate
Qual nuova oggi vi porto?
Un’ingrata novella fra le ingrate
Vi reco! Zitte! Pulcinella è morto!

La sapienza del sorriso
Se ne andò da questo mondo
Con quell’uom dal negro viso,
Dal parlar sempre giocondo.

Giunto al termine fatale
Agli astanti ei mormorò:
“S’avvicina un funerale,
Al qual io non mancherò!”

Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!
Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!

Egli, il re dell’allegria,
Soffrì sempre un brutto male,
Un’orrenda malattia
Che si chiama l’ideale!

Rise, rise… ma nel petto spesso il
pianto soffocò!
Quante volte ei diè diletto
E di dentro, spasimò!
Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!
Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!

Egli s’era innamorato,
Ma sapea che il mondo intero
Schermo sol gli avria serbato
S’ei dicea quel suo mistero…

Ed ei finse, e rise ancora…
Rise, rise e non guarì!…
Invocò la morte allora…
E la morte lo rapì!…

Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!
Oh! Che ingrata novella oggi vi porto,
Signore! Zitte! Pulcinella è morto!